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IN CASTIGO MOMMA

Mi metto in castigo con il mio peluche…

Come già chiarito, non sono persona che può educare con imposizione di forza, grida, sculacciate; sono autorevole, a volte, ma non autoritaria, e va benissimo così.

Pippi è esuberante ed inarrestabile, ogni cosa per lei è un gioco, una scoperta, la noia perennemente dietro l’angolo, soprattutto ora, che siamo tutti obbligati ad una nuova routine molto meno divertente rispetto all’abituale.

L’aspirapolvere, a seconda delle giornate passa da acerrimo nemico, a gioco fantastico da fare insieme, in entrambi i casi, pulire casa è un’operazione che mi lascia stremata ed in un bagno di sudore. C’è gente che va in palestra per tenersi in forma, e poi ci sono i proprietari di cani instancabili, che, gratuitamente, ottengono lo stesso risultato. Sorvoliamo sullo stress mentale. Proprio l’altro giorno, al termine di un’estenuante sessione di pulizia-gioco-fitness, mi preparo un bagno, decisa a rimanere a mollo il maggior tempo possibile, dotata allo scopo di libro e tablet. Lascio la finestra che affaccia sul balcone aperta, in modo che Pippi possa sdraiarsi al sole e mi dirigo soddisfatta verso la vasca. Passano forse venti, venticinque minuti e la sento abbaiare con una certa foga; sicuramente è passata per strada la sua nemica di palazzo, Maggie, la meticcia con cui è in atto una faida per la supremazia del cortile. Finisco il mio bagno per ritrovare, quella che fino a poco prima era una casa perfettamente pulita, ora un’abitazione completamente cosparsa di terra. Uno dei vasi del balcone, era stato evidentemente utilizzato come scala, per avere maggiore visuale sul nemico, ed il terriccio contenuto, non solo ricopriva il balcone, ma buona parte del pavimento di sala, cucina, ingresso con qualche traccia perfino sui cuscini del divano.

Avrei potuto urlare,e sculacciarla. Lei si è avvicinata a me simulando la solita danza del perdono “Momma, ho fatto una cazzata Momma…” ed io l’ho semplicemente fulminata con lo sguardo, allontanandola e rifiutando le sue scuse. Imbracciato nuovamente l’amico Dyson, ho ripulito ovunque. Finito il secondo giro di pulizie della giornata, mi accorgo che Pippi nel frattempo si è come volatilizzata, non è sul balcone, non è in bagno, salgo al piano di sopra e la trovo in un angolo della camera al buio.

Si è autopunita. Era andata da sola in castigo eheh…

La scena è stata impagabile, mi ha guardato con i famosi occhioni che comandano il mondo, e ha inscenato nuovamente la danza del perdono. Ma certo che ti perdono Pippi, vieni facciamo la pace, lo vuoi un biscotto?

di Myriam Tosi

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